Bra

Illustratore professionista dal 1985 ha lavorato per oltre un ventennio per aziende di  livello internazionale. Specializzato nell’iperrealismo, negli ultimi anni si è dedicato al mondo dell’arte rompendo gli schemi rispetto al passato e liberando il proprio estro nel rappresentare figure attraverso un’accurata e personale iconografia, nella quale intensa è l’idealizzazione dell’immagine.

Le figlie del raggio L’oblio silenzioso e sensuale nell’opera di Bra ​

L’indagine pittorica di Bra è orientata alla rappresentazione del ritratto e della figura femminile, che analizza attraverso un’accurata e personale iconografia, nella quale intensa è l’idealizzazione dell’immagine. Le protagoniste dell’opera di Bra sono rapite in una dimensione sublimata, lontane dal contingente e non condizionate dal reale: donne del silenzio e dagli occhi socchiusi come in un vigile sogno, vicine ai sentimenti e alle raffinate elaborazioni di Les yeux clos e Silence di Odilon Redon che suggerivano la bellezza e le verità nascoste nell’assenza e nell’ascolto. Atmosfere rarefatte e sfumate accarezzano le delicate figure, dissolvendone i meravigliosi contorni, trasformandole in mistiche e sensuali apparizioni, nella sapiente scelta cromatica e stilistica che fa danzare armoniosamente fondi e corpi. La raffigurazione appare, così, viva e pulsante: ad una visione attenta il soggetto dipinto, dapprima, intensifica la sua presenza e si staglia con vigore, per poi divenire diafano, alabastrino e farsi attraversare dalla luce. Gli abbandoni esibiti dalle splendide protagoniste sono ricchi di una malìa ricercata e voluta, come le pose serpentine delle schiene nude – che reinterpretano liricamente Le Violon d’Ingres di Man Ray -, d’ un incanto donato dalle trasparenze dei veli, ma anche di una seduzione inconsapevole nascente da un distacco, da un allontanamento del sé e che si perde in sguardi che raggiungono orizzonti preclusi all’osservatore. Il taglio fotografico contribuisce a focalizzare l’attenzione su finezze e dettagli significativi dell’effigiata, accompagnando l’osservatore in un viaggio nei meandri della grazia che racconta se stessa oltre il visibile e il messaggio giunge attraverso un sentimento muto, come d’oblio. Vestite dalla leggerezza di ombre luminose e cangianti, le donne di Bra sono pervase da un misterioso respiro di vento che ne orna i riccioli disegnando impalpabili onde nei capelli e lievi pieghe nelle sete, figlie del raggio e del riverbero, amano confondersi e specchiarsi nel colore riflesso che diviene alter ego delle medesime. Così, baluginii rossi solcano, inaspettati, il sinuoso busto esprimendo il cuore, l’amore, la passione, mentre rifrazioni blu, attraversano gli occhi parlando dell’arcano e dell’immenso, infine il volto, accarezzato da gocce d’oro, è luce e sole interiore che si manifesta nel suo sfavillio: le emozioni divengono manifeste e sono espresse nella purezza informale ed evocativa del colore. Antonella Nigro – critica d’arte

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